lunedì 23 marzo 2020

SOCIOLOGIA

LA STRATIFICAZIONE SOCIALE 

LA STRATIFICAZIONE E LA MOBILITA' 
La stratificazione sociale è la condizione degli strati sociali, composti da individui o gruppi, collocati vicini o sovrapposti in una scala di superiorità o inferiorità relativa a seconda della ricchezza, del potere, del prestigio ovvero di ciò che la società in cui vivono ritiene rilevante ai fini della distinzione sociale. 
LA società presenta dunque al suo interno diversi strati che si differenziano tra loro per il diverso accesso che i membri hanno alle risorse comuni. 
L'idea di stratificazione sottolinea due aspetti importanti della società: 
-è descritta come una collettività disposta secondo una scala gerarchica in cui ci sono condizioni migliori e condizioni peggiori e per ciascuno la possibilità di accedere ad esse è determinata dalla sua estrazione sociale;
-la gerarchia sociale è una gerarchia di gruppi relativamente omogenei al loro interno. 
La società occidentale si caratterizza per un crescente dinamismo della struttura sociale, tale per cui i diversi strati e i diversi gruppi divengono sempre più mobili e multiformi. Con gli spostamenti fisici delle persone è aumentata la mobilità degli individui attraverso gli strati sociali. Si parla dunque di mobilità sociale per indicare il livello di flessibilità della stratificazione, ossia la facilità o la difficoltà di un individuo di passare da uno strato all'altro. 
Nelle società più antiche le posizioni all'interno della società, e dunque anche le disuguaglianze, sono attribuite in gran parte per nascita. In queste società si ha un grado molto basso di mobilità sociale, infatti la possibilità di cambiare la propria posizione nella gerarchia sociale è minima. 
Nelle società occidentali invece, la gerarchia, non essendo stabilita dalla nascita, consente agli individui e ai gruppi sociali di elevarsi socialmente. 
La mobilità sociale può assumere varie forme, ma è innanzitutto un fenomeno che può avere carattere collettivo o carattere individuale. Di fatto può essere un fenomeno individuale, ovvero è l'individuo che muta posizione nella società, passando da una posizione meno prestigiosa a una più prestigiosa. Questo può avvenire in due modi: tramite la mobilità intergenerazionale, ovvero quando la mobilità di un individuo è misurata rispetto alla famiglia di origine, oppure tramite la mobilità intragenerazionale, ovvero quando coincide con la traiettoria seguita da un individuo nel corso della sua vita. Essa può inoltre essere orizzontale o verticale. 

LO STATUS DELL'INDIVIDUO 
Anche nelle società, come nelle organizzazioni, vengono a crearsi delle posizioni alle quali sono legati dei ruoli. Quelle posizioni, chiamate status sociale, sono determinate da fattori quali denaro, prestigio, potere e cultura. Tramite oggetti, vestiti e comportamenti noi possiamo dare veri e propri segnali della posizione sociale che occupiamo; questi "simboli" sono definiti come status symbol. Lo status non è solo quello delle persone privilegiate, ma ciascuno di noi occupa necessariamente una certa posizione all'interno della stratificazione sociale, e anche se inconsciamente noi attribuiamo a tutti un certo status cercando di capire lo strato a cui  le persone con cui veniamo in contatto appartengono. 

LE CLASSI SOCIALI
La principale categoria utile per descrivere la stratificazione nella società industriale è quella di classe sociale. Fu portata all'attenzione dei sociologi da Karl Marx, il quale sosteneva che le disuguaglianze sociali possono essere ricondotte a un'unica causa originaria, ovvero il rapporto che ciascun gruppo sociale intrattiene con i mezzi di produzione della ricchezza. La stratificazione, secondo Marx, si modella dunque su differenze di tipo economico. Quella della società industriale si articola in due classi sociali: la borghesia, ovvero la classe di tutti coloro che detengono la proprietà dei mezzi di produzione (classe dominante) e il proletariato, ovvero la classe di tutti coloro che possiedono solo la propria forza-lavoro. 
Ancora oggi si riconosce all'approccio di Marx il merito di aver individuato come nella società industriale la posizione occupata nel mondo del lavoro sia un aspetto determinante dello status di ogni individuo. 

I CETI

Alla stratificazione per reddito e per professioni si sovrappone la stratificazione per atteggiamenti e consumi culturali. Per definire questa complessità si può utilizzare il concetto di ceto che fa riferimento allo stile di vita che le persone conducono e al tipo di riconoscimento sociale a cui ambiscono. Il ceto è stabilito fondamentalmente dallo stile di vita che essa conduce e dai consumi. L'appartenenza ad un ceto piuttosto che a un altro è determinata dal riconoscimento sociale che una persona ottiene dagli altri. La stratificazione di ceto è meno fluida e meno flessibile di quella di classe perchè l'appartenenza ad un ceto dipende da fattori culturali, la cui acquisizione è molto più complessa di quella di fattori materiali come la ricchezza. 

LA CULTURA

Appartenere ad un certo strato sociale porta a sviluppare un certo tipo di cultura e condividere quel tipo di cultura è una delle condizioni che indicano l'appartenenza a quel gruppo sociale. L'insieme dei significati che vengono attribuiti con maggiore insistenza ai fatti, oggetti, comportamenti, e l'insieme delle abitudini e delle norme sociali costituiscono la cultura dominante di quella società. La cultura specifica di un singolo strato o gruppo sociale viene detta subcultura, ovvero una variante della cultura dominante. 
La subcultura giovanile richiama oggi maggiormente l'interesse dei sociologi, ma non è l'unica presente nella nostra società infatti sono molte anche le subculture etniche e anche quelle degli anziani. 

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