L'UTOPIA PEDAGOGICA ILLUMINISTA E IMMANUEL KANT
IL DIBATTITO SULL'ISTRUZIONE POPOLARE NELL'EUROPA DEL XVIII SECOLO
L'illuminismo ebbe un ruolo centrale nel promuovere la diffusione popolare, ma le posizioni dei singoli pensatori, al tempo, furono piuttosto ambigue e incoerenti. La ragione era considerata come lo strumento cognitivo per eccellenza, che guidava l'uomo nella scoperta della realtà e nella scelta cosciente di ciò che era buono e conveniente. L'intelletto andava quindi esercitato, allenato alla
criticità in modo che l'individuo potesse partecipare attivamente all'opinione pubblica (sapere aude: abbi il coraggio di sapere).
Diderot sosteneva che un contadino che sa leggere o scrivere può essere oppresso meno di un altro, Montesquieu attribuiva all'autorità morale delle leggi il compito di sovrintendere all'istruzione del popolo, dato che l'unica forma di controllo era proprio un popolo istruito e informato. L'istruzione popolare era considerata un valore da vari economisti quali Robert Turgot, Adam Smith e anche da Wenzel Kaunitz, che ritenevano la diffusione dell'istruzione elementare una valida garanzia per l'ordine sociale. Montesquieu fu anche colui che individuò il legame esistente tra il modello educativo di uno stato e il tipo di governo che lo regge, e presentò l'educazione repubblicana come l'unica capace a garantire la formazione completa dell'uomo, educato in virtù della felicità propria e di quella della patria. Si iniziò a riflettere sul concetto di patria, portando alle estreme conseguenze le riflessioni di Montesquieu, Rousseau e Helvetius iniziarono a sostenere che le idee di patria e di cittadino non potevano esistere all'interno di uno stato governato da un solo uomo, dunque finirono sotto accusa le monarchie assolutistiche e venne preso come esempio la prima vera repubblica moderna, quella degli Stati Uniti d'America.
L'EDUCAZIONE COME DIRITTO: IL PROGETTO DI FILANGIERI
Egli riprendeva da Helvetius che l'unico modo per fondare un sistema scolastico efficace ed esteso al maggior numero di cittadini era quello di dotarlo di un codice organico di leggi. Per cogliere il senso del suo progetto, bisogna aver ben presente che egli considerava l'istruzione come una questione politica e etica, il suo modello educativo poteva quindi essere considerato come un progetto di
formazione unitaria, composto dall'educazione pubblica, quella dei costumi e l'istruzione pubblica. L'educazione pubblica (5-18 anni) avrebbe fornito la cultura di base ed era obbligatoria per tutti; L'educazione dei costumi avrebbe promosso la nascita e lo sviluppo di una nuova idea di cittadinanza e l'istruzione pubblica comprendeva l'università, le accademie, la stampa e le belle arti. L'originalità del suo progetto risiedeva nel fatto che indicava nell'istruzione e nell'educazione altrettanti diritti che avevano bisogno di essere prescritti per legge.
IMMANUEL KANT
Kant sottolineò il valore dell'attività conoscitiva dell'individuo, affermando che il mondo non è una realtà preordinata che si impone al nostro intelletto, ma è ordinato dall'attività originaria del soggetto, ovvero dal suo pensiero.Egli divideva il campo dell'esperienza in due ambiti: da un lato la sfera della conoscenza (fenomeno) e dall'altra quella dell'esperienza morale (noumeno). Il fine ultimo dell'educazione kantiana coincideva con la formazione morale dell'individuo. L'educazione morale ha per oggetto la formazione della personalità e si articola in tre momenti distinti:
-meccanica cultura scolastica;
-cultura pragmatica;
-cultura morale.
Lo scopo di essa è la conquista della libertà morale.
Tutto deve concorrere alla realizzazione della "cultura dell'animo", che coincide con la componente fisica e fisiologica delle facoltà intellettuali. Si passa poi all'educazione delle facoltà cognitive che devono essere coltivate insieme. La cultura generale veniva poi distinta in fisica e morale, sulla quale Kant si concentrò particolarmente. Essa era intesa come la capacità del soggetto di scegliere autonomamente tra il bene e il male, i quali venivano distinti dai bambini grazie ai genitori, che li aiutavano e sostenevano quando piangevano perchè erano in difficoltà e invece li lasciavano piangere quando facevano i capricci. Kant individua anche delle qualità fondamentali: l'obbedienza, la sincerità e la socievolezza, sottolineando inoltre l'importanza di fornire ai giovani un'istruzione adeguata alla loro età e ai loro interessi. Gli obbiettivi della sua educazione erano dunque la disciplina, la prudenza, la cultura e la moralità.