mercoledì 29 aprile 2020

PEDAGOGIA

L'UTOPIA PEDAGOGICA ILLUMINISTA E IMMANUEL KANT

IL DIBATTITO SULL'ISTRUZIONE POPOLARE NELL'EUROPA DEL XVIII SECOLO
L'illuminismo ebbe un ruolo centrale nel promuovere la diffusione popolare, ma le posizioni dei singoli pensatori, al tempo, furono piuttosto ambigue e incoerenti. La ragione era considerata come lo strumento cognitivo per eccellenza, che guidava l'uomo nella scoperta della realtà e nella scelta cosciente di ciò che era buono e conveniente. L'intelletto andava quindi esercitato, allenato alla
criticità in modo che l'individuo potesse partecipare attivamente all'opinione pubblica (sapere aude: abbi il coraggio di sapere).
Diderot sosteneva che un contadino che sa leggere o scrivere può essere oppresso meno di un altro, Montesquieu attribuiva all'autorità morale delle leggi il compito di sovrintendere all'istruzione del popolo, dato che l'unica forma di controllo era proprio un popolo istruito e informato. L'istruzione popolare era considerata un valore da vari economisti quali Robert Turgot, Adam Smith e anche da Wenzel Kaunitz, che ritenevano la diffusione dell'istruzione elementare una valida garanzia per l'ordine sociale. Montesquieu fu anche colui che individuò il legame esistente tra il modello educativo di uno stato e il tipo di governo che lo regge, e presentò l'educazione repubblicana come l'unica capace a garantire la formazione completa dell'uomo, educato in virtù della felicità propria e di quella della patria. Si iniziò a riflettere sul concetto di patria, portando alle estreme conseguenze le riflessioni di Montesquieu, Rousseau e Helvetius iniziarono a sostenere che le idee di patria e di cittadino non potevano esistere all'interno di uno stato governato da un solo uomo, dunque finirono sotto accusa le monarchie assolutistiche e venne preso come esempio la prima vera repubblica moderna, quella degli Stati Uniti d'America. 

L'EDUCAZIONE COME DIRITTO: IL PROGETTO DI FILANGIERI
Egli riprendeva da Helvetius che l'unico modo per fondare un sistema scolastico efficace ed esteso al maggior numero di cittadini era quello di dotarlo di un codice organico di leggi. Per cogliere il senso del suo progetto, bisogna aver ben presente che egli considerava l'istruzione come una questione politica  e etica, il suo modello educativo poteva quindi essere considerato come un progetto di
formazione unitaria, composto dall'educazione pubblica, quella dei costumi e l'istruzione pubblica. L'educazione pubblica (5-18 anni) avrebbe fornito la cultura di base ed era obbligatoria per tutti; L'educazione dei costumi avrebbe promosso la nascita e lo sviluppo di una nuova idea di cittadinanza e l'istruzione pubblica comprendeva l'università, le accademie, la stampa e le belle arti. L'originalità del suo progetto risiedeva nel fatto che indicava nell'istruzione e nell'educazione altrettanti diritti che avevano bisogno di essere prescritti per legge.

IMMANUEL KANT 
Kant sottolineò il valore dell'attività conoscitiva dell'individuo, affermando che il mondo non è una realtà preordinata che si impone al nostro intelletto, ma è ordinato dall'attività originaria del soggetto, ovvero dal suo pensiero.Egli divideva il campo dell'esperienza in due ambiti: da un lato la sfera della conoscenza (fenomeno) e dall'altra quella dell'esperienza morale (noumeno). Il fine ultimo dell'educazione kantiana coincideva con la formazione morale dell'individuo. L'educazione morale ha per oggetto la formazione della personalità e si articola in tre momenti distinti: 
-meccanica cultura scolastica;
-cultura pragmatica;
-cultura morale. 
Lo scopo di essa è la conquista della libertà morale. 
Tutto deve concorrere alla realizzazione della "cultura dell'animo", che coincide con la componente fisica e fisiologica delle facoltà intellettuali. Si passa poi all'educazione delle facoltà cognitive che devono essere coltivate insieme. La cultura generale veniva poi distinta in fisica e morale, sulla quale Kant si concentrò particolarmente. Essa era intesa come la capacità del soggetto di scegliere autonomamente tra il bene e il male, i quali venivano distinti dai bambini grazie ai genitori, che li aiutavano e sostenevano quando piangevano perchè erano in difficoltà e invece li lasciavano piangere quando facevano i capricci. Kant individua anche delle qualità fondamentali: l'obbedienza, la sincerità e la socievolezza, sottolineando inoltre l'importanza di fornire ai giovani un'istruzione adeguata alla loro età e ai loro interessi. Gli obbiettivi della sua educazione erano dunque la disciplina, la prudenza, la cultura e la moralità. 

DOMANDE PSICOLOGIA

P.179

1.La famiglia nucleare ha smesso di essere l'unico modello di famiglia possibile grazie allo sviluppo di ulteriori organizzazioni familiari a seconda del contesto geografico, culturale e sociale.
2. La coesione può essere ottenuta se i componenti affrontano i problemi e i conflitti in modo aperto, negoziando le soluzioni, utilizzando le risorse specifiche di ogni comunità famigliare.
3.La famiglia patriarcale è composta da una struttura allargata e l'organizzazione è a forma piramidale, mentre la famiglia mononucleare è composta da una, due o massimo tre unità e l'organizzazione non prevede né vertici né gerarchie

P.182
1. L'evoluzione del gruppo famigliare passa per momenti normativi ( in quanto ritenuti fisiologici e necessari allo sviluppo stesso) e para normativi ( pur non essendo sempre frequentati segnano l'evoluzione di una famiglia influenzandone la vita).
2. Le tappe del ciclo evolutivo famigliare sono: la costruzione da parte di due persone di una identità di coppia, con la decisione di convivere e di sposarsi; l'attesa e la nascita di figli con l'assunzione di responsabilità parentali; l'infanzia e l'adolescenza dei figli; l'invecchiamento dei genitori, affrontandone la malattia e la morte; la crescente autonomia dei figli e la riorganizzazione della coppia; l'apertura a nuore, generi, nipoti; l'invecchiamento e la necessità di appoggiarsi ai figli. Esse si sono adattate alla società attuale attraverso lo sviluppo di queste tappe a seconda delle esigenze dei diversi nuclei famigliari.
3. Nel corso degli anni la concezione del matrimonio ha subito una serie di cambiamenti come ad esempio il fatto che non si tratti più di una "alleanza tra famiglie, ma sia un' "impresa personale"; esso inoltre rispondeva alla necessità di garantire cura e assistenza, mentre adesso ha un significato di unione sentimentale.
4. Può succedere che uno o entrambi i partner si dimostrino incapaci di sostenere tale responsabilità oppure in altri casi può manifestarsi nella madre la depressione post-partum.

P.188
1. Le motivazioni sono molte e diverse e spesso riguardano la non trasformazione psicologica, emotiva e cognitiva che consente a entrambi i partner di trasformarsi da figli a compagni di vita e di assumere il ruolo di genitori.
2. Il mediatore familiare è una terza persona competente e neutrale che aiuta le famiglie che affrontano la separazione. Le reti sociali informali sono dei gruppi di persone che si rendono disponibili a dare aiuto psicologico, consigli o collaborazioni attive in modo regolare e informale.
3.Il conflitto riveste una funzione fondamentale per lo sviluppo individuale, poiché innesca processi cognitivi ed evolutivi.
4. Le famiglie possono essere inquadrate a seconda della posizione che occupano su due variabili: il grado di coesione familiare e il grado di adattamento alle situazioni e alle vicende all'interno e al di fuori della famiglia.
5. Le conseguenze di una famiglia poco organizzata sul piano della coesione  sono la mancanza di sicurezza e appoggio nei confronti dei bambini.

P.192
1. Gli effetti più dannosi sono la condizione di dover mantenere il segreto e la distorsione del rapporto con l'adulto che esercita l'abuso fisico.
2. All'interno di un gruppo familiare le situazioni di violenza psicologica possono essere i ricatti psicologici, la trascuratezza affettiva o materiale.
3. Le situazioni di maltrattamento psicologico sono più difficili da identificare perché non prevedono segni visibili come quelli del maltrattamento fisico. Sono più dannosi perché comportano il ritardo dello sviluppo, difficoltà e avversione all'inserimento scolastico, aggressività e depressione o autismo. 
4. La psicologia familiare si basa su alcune tesi fondamentali: la famiglia è un sistema interattivo; ogni comportamento individuale viene letto e interpretato come funzione della relazione tra i componenti del nucleo familiare; i sintomi vanno visti come espressione di un'organizzazione disfunzionale.
5. Il doppio legame è un tipo di interazione in cui uno dei due interlocutori è esposto a messaggi contraddittori da parte dell'altro. Esso è caratterizzato da i seguenti elementi:
-due o più persone sono coinvolte in una relazione;
-viene dato un messaggio che asserisce qualcosa, asserisce qualora sulla propria asserzione e queste due asserzioni si escludono a vicenda
-chi riceve il messaggio non ha via d'uscita.

DOMANDE PEDAGOGIA

p.204
1. La ragione nel progresso civile e sociale, secondo gli illuministi, era lo strumento cognitivo per eccellenza che guidava l'uomo nella scoperta della realtà e nella scelta cosciente di ciò che era buono e conveniente.
2. I pensatori che considerarono l'educazione popolare come un valore furono Robert Turgot, Adam Smith e Wenzel Kaunitz.
3.Montesquieu sosteneva la necessità di un'educazione repubblicana perchè riteneva che fosse l'unica in grado di garantire la formazione completa dell'uomo, educato in virtù della felicità propria e di quella della patria.

p.207
1. Filangieri riprese l'idea di Helvetius, secondo la quale l'unico modo per fondare un sistema scolastico efficiente ed esteso al maggior numero possibile di cittadini era quello di dotarlo di un codice organico di leggi.
2. Il modello educativo di Filangieri si fonda su una prima forma di istruzione obbligatoria per tutti, per poi passare all'educazione dei costumi, e all'istruzione pubblica.

p.212
1. Kant pensava che la prima educazione dovesse essere solo negativa, infatti l'uomo non doveva aggiungere nulla ai provvedimenti della natura e non doveva intralciarla.
2. Tra docente e allievo doveva esserci un' interazione continua.
3. Nei giovani vanno sviluppate l'obbedienza, la sincerità, la socievolezza ed era importante fornire loro un'istruzione adeguata alla loro età e ai loro interessi.
4. Possono essere definiti utopici la coscienza dell'uguaglianza e il sentimento umanitario universale.

martedì 21 aprile 2020

LABORATORIO SUL TESTO: PEDAGOGIA

p.211
LA LEGGER DEL DOVERE 
Immanuel Kant 

1. Il maestro, secondo Kant, per far si che la legge applicata in classe sia generale non deve avere preferenze per alcuni dei suoi alunni e non deve mostrare nessun affetto particolare per un singolo. 
2. Kant pensa che sia giusto assecondare le inclinazioni personali ma se dovessero essere trasgredite le leggi, il bambino dovrà essere messo in castigo. 

PEDAGOGIA

LA PROPOSTA PEDAGOGICA DI JEAN-JACQUES ROUSSEAU 

L'EDUCAZIONE NATURALE


Rousseau fu autore di opere molto diverse tra loro, da testi teatrali a trattati politici. Per la comprensione della sua pedagogia, è fondamentale indicare il significato di "natura". Essa, per il filosofo, è una pura ipotesi intellettuale che rinvia a un presunto stato originario dell'uomo, visto come essere autonomo, destinato ad uno sviluppo regolato da leggi inviolabili e fornito di una ricchezza originaria oscurata dall'evoluzione storica.  
Un romanzo pedagogico divenuto molto famoso è l' "Emilio". In esso viene presentata l'educazione di un immaginario fanciullo, Emilio, dalla nascita fino all'età adulta. E' articolato in cinque libri, ognuno dei quali dedicati ad un età specifica. 
Nel primo libro Rousseau apre la riflessione con due considerazioni: 
-affermazione della bontà originaria dell'uomo;
-l'importanza dell'educazione. 
Egli ritiene fondamentali le cure della madre, alla quale spetta il primo allevamento del figlio e proprio a loro viene sollecitato il fatto di accompagnare l'apprendimento del linguaggio tramite il riferimento ad oggetti concreti. Emilio presto sarà affidato ad un precettore. 
Nel secondo libro viene presentata la fanciullezza di Emilio, che cresce all'aria aperta, impara dalle esperienze dirette nelle quali si trova e che il precettore organizza. In questa fase l'educazione è il rispetto delle leggi di natura, infatti il suo apprendimento avviene a diretto contatto con le esperienze naturali e le sue conoscenze saranno associate all'esercizio dei sensi. Lo scopo è quello di rendere sano, vigoroso e pronto ad apprendere il pieno esercizio dell'autonomia. 
Nel terzo libro viene descritta l' "età dell'utile" ovvero un periodo in cui il precettore dovrà essere capace di valorizzare la curiosità e l'interesse di Emilio tramite l'esplorazione dell'ambiente. Lo scopo è quello di porre Emilio nelle condizioni di trovare in se stesso i mezzi per ampliare le conoscenze. A tal fine lui recupera il romanzo di Defoe "le avventure di Robinson Crusoe". 
Nel quarto libro tratta il tema della "seconda nascita", infatti l'introduzione all'età adulta esige che si cambi metodo, per questo non è più sufficiente l'approccio indiretto per orientare Emilio. Le varie educazioni hanno lo scopo di annullare o contenere gli effetti dell'amor proprio e di stimolare quelli dell'amore di sé, il quale conduce all'istinto della pietà, l'amor proprio a quello dell'invidia. La parte più nota è quella riguardante la "professione di fede del vicario savoiardo" dove Rousseau presenta le sue convinzioni a proposito del modo religioso. 
Nel quinto libro viene presentata la futura moglie di Emilio, Sofia. Le qualità femminili sono individuate nella bellezza graziosa, ma non eccessivamente curata, nell'intelligenza non saccente, nel pudore, nello spirito religioso, nella gaiezza, nella cura della casa, del marito e dei figli. Rousseau evidenzia la superiorità dell'uomo anche se sostiene che tra i due vi sia una grande complementarietà. 
L'obbiettivo dell'opera era di dimostrare la necessità di abbandonare le modalità educative tradizionali per adottare una pedagogia rispettosa degli interessi e delle abilità del bambino. 
Il primo riconoscimento dell'opera fu quello di aver reso chiare le trasformazioni dello sviluppo dell'essere umano e le loro implicazioni educative. 

L'INFLUENZA DI ROUSSEAU
Per educazione pubblica, nel settecento, si intendeva l'istruzione che i bambini ricevevano in comune con altri coetanei all'interno delle scuole che erano quasi sempre gestite dalla chiesa. Ad essa veniva contrapposta l'educazione privata, ovvero quella che avveniva in famiglia tramite i precettori. Rousseau affermò inoltre che nella Francia del XVIII secolo fosse impossibile formare un cittadino, poichè le monarchie assolute non potevano favorire la nascita dell'idea di patria. Per questo il testo venne messo al bando dal parlamento di Parigi e Rousseau fu costretto ad abbandonare la Francia e recarsi in Svizzera. Questa non fu l'unica causa che lo condannò all'esilio, infatti anche le sue tesi relative all'insegnamento della religione suscitarono scandalo. 
Ci fu in seguito anche una confutazione dell'opera da parte di Giacinto Sigismondo Gerdil, che smentì le teorie di Rousseau che aveva affermato nell' Emilio. La sua critica si fondava su due temi principali:
-importanza dell'istruzione religiosa come base di ogni apprendimento;
-superiorità. 
Affermava dunque che l'uomo era portato per natura ad un uso errato dei sensi e che la religione fosse l'unico sapere in grado di moderare gli stimoli potenzialmente perversi offerti dai sensi. Inoltre sosteneva che la scelta di educare Emilio in solitudine sarebbe stata possibile solo per una minoranza, e disse che sarebbe stato meglio continuare a dare fiducia ai collegi e all'educazione pubblica. 

LA FINE DEL SODALIZIO STATO-CHIESA NELLA GESTIONE DELLA SCUOLA
Durante il XVIII secolo si aprì il dibattito sulla gestione dell'istruzione e si incrinò così il secolare sodalizio stato-chiesa nella vita della scuola che prevedeva che la chiesa formasse i cittadini. La figura di maggior spicco pedagogico favorevole all'iniziativa dello stato in campo scolastico fu
Johann Bernhard Basedow fondatore del filantropismo tedesco. Egli perseguì l'obbiettivo di formare nuovi maestri e scrivere nuovi libri, e a questo proposito aprì una scuola nella quale mise in pratica i propri metodi.

sabato 18 aprile 2020

LABORATORIO SUL TESTO: SOCIOLOGIA

p.235 
ISTITUZIONI COMPLETE E AUSTERE
Michel Foucault

1. Da un modello di apparato correttivo che ha preceduto la legge.
2. Perché riguarda la libertà, posseduta da tutti nella stessa quantità. 
3. Trasformare gli individui. 
4. I fattori che collegano la prigione all'economia sono: il fatto che vengono monetizzati i giorni, i mesi e gli anni e il fatto che i detenuti stiano in prigione per "pagare il proprio debito".
5. La prigione appare agli uomini come un castigo "evidente" e "naturale" perché sanno che se commettono dei reati la loro pena sarà scontata al suo interno. 
6. Ritengo che l'accostamento prigione-scuola sia da un certo punto di vista possibile ma sicuramente non paragonabile. Alcune somiglianze possono essere il fatto che gli studenti, come i detenuti, sono obbligati a passare all'interno di esse molto tempo e sono tenuti a svolgere dei compiti che vengono loro assegnati. Credo che anche lo scopo di "trasformare" possa essere una similitudine, poiché all'interno della scuola gli studenti si trasformano, sia dal punto di vista intellettuale che culturale, mentre nelle carceri le persone vengono trasformate tecnicamente e anche moralmente. 

VERIFICA DI FINE CAPITOLO: SOCIOLOGIA

p.227
parte 1 
1. Un mutamento culturale.
2. Difficoltà nella comprensione delle norme e scarsità di potere politico.
3. Significa devianza da una norma condivisa e non ha valore assoluto.
4. Ha compiuto diverse azioni devianti.
5. Istituzioni quali polizia, tribunali, carceri.

parte 2 
COMPORTAMENTO COLLETTIVO: insieme di individui che agisce  e ha degli effetti sulla società senza fare affidamento su un sistema codificato di ruoli e posizioni;
CARRIERA DEVIANTE: vita fondamentalmente e globalmente deviante rispetto alla società;
STIGMATIZZAZIONE: quando qualcuno viene definito dalla società come "deviante".

mercoledì 15 aprile 2020

LABORATORIO SUL TESTO: ANTROPOLOGIA

p.181
L'IDENTITÀ' ETNICA E LA POLITICA DEL RICONOSCIMENTO
Ugo Fabietti

1. I discendenti di Uroni che, nei secoli, si sono mescolati con inglesi e francesi.
2. Una cultura creata nel presente che, a prima vista, appare autentica, originale.
3. L'interpretazione odierna della cultura della tradizione nativa degli Uroni.
4. L'etnogenesi è il processo di formazione di un gruppo etnico e può avere origine da un processo di auto-identificazione o essere il risultato di una percezione esterna.
5. Lo stereotipo urone è un'insieme di caratteristiche esteriori e di comportamento che permette di essere riconosciuti come Uromi. Si tratta di articoli folkorici, di un particolare taglio di capelli, di musica, di ceramica, di alcune inflessioni linguistiche. Questo stereotipo si relaziona con la cultura oggettiva urone in quanto riprende la vera tradizione urone prima della loro istruzione e dispersione. La contraddizione che può implicare sta nel fatto di arrivare al punto di non riconoscersi più nel gruppo tradizionale.

LABORATORIO SUL TESTO: ANTROPOLOGIA

p.183
MODESTIA E POESIA D'AMORE. IL DISCORSO SULL'AMORE 
Lila Abu-Lughod

1. Non esprimere i sentimenti provati nei confronti di individui con i quali si ha un rapporto affettivo e/o sessuale.
2. Esprime una buona padronanza di se.
3. Rispondono perfettamente all'ideale della modestia. 
4. Regole di comportamento coppia eterosessuale:
-negare legami affettivi con membri del gruppo non imparentati e di sesso opposto;
-esprimere una certa padronanza di sè;
-matrimonio da giovani;
-non mostrare affetto in pubblico; 
-passare poco tempo assieme;
-mangiare separati;
-non intrattenere lunghe conversazioni;
-non pronunciare i rispettivi nomi e non parlare del partner in conversazioni con altri;
-esprimere una gamma limitata di sentimenti;
-dichiarazioni di indifferenza o asserzioni di indipendenza. 
5. Secondo me, con questa affermazione, vogliono intendere che è più importante avere delle galline le quali possono sfamare i figli e la famiglia, piuttosto che un uomo che risulta quasi "inutile". 

martedì 14 aprile 2020

LABORATORIO SUL TESTO: PEDAGOGIA

p.261
L'INFANZIA DI EMILIO
Jean-Jacques Rousseau

1. Perchè i bambini devono essere sempre allegri per poter diventare un giorno adulti felici.
2. In modo da sviluppare le proprie forze ed essere sempre più indipendente.
3. Nella frase è evidenziato l'aspetto delle trasformazioni che regolano lo sviluppo dell'essere umano e le loro implicazioni educative, quindi il fatto di trattare il bambino come tale.
4. Lui si aspettava molte critiche, perchè il suo modo di vedere il bambino era differente da quello dei suoi contemporanei, quindi si aspettava che gli venisse detto che quella era l'età per correggere le cattive inclinazioni dell'uomo. 
5. Egli pensa che gli strumenti con cui venivano protetti i bambini fossero limitanti nella libertà del bambino, che una volta adulto resterà senza coraggio e senza esperienza. 
6. Nel passato molti erano convinti che i bambini non fossero vere e proprie persone, considerati esseri imperfetti soggetti all'errore e al peccato. In seguito però la figura dell'infante divenne oggetto di studio, infatti si ebbe una nuova concezione del bambino, che non era più solamente incline al peccato, ma l'infanzia divenne un età da amare, curare, valorizzare e non solo da reprimere. 

LABORATORIO SUL TESTO: PEDAGOGIA

p.255 
PENSIERI SULL'EDUCAZIONE 
John Locke

1. Perchè crede che prima di tutto si debbano apprendere virtù e buone maniere. 
2. Il bambino deve abituarsi a pronunciarlo correttamente. 
3. E' importante solo per il gentleman, perchè le altre classi non lo utilizzeranno mai nella vita quotidiana. 
4. Locke ritiene che sia sbagliato essere indulgenti verso i bambini perchè essi non sono capaci di grandi vizi e quindi i genitori, essendo indulgenti, li condurrebbero sulla cattiva strada. 
5. Lo studio del francese e del latino, nella visione di Locke sono importanti. Il francese è importante poichè è una lingua viva dunque molto utilizzata nelle conversazioni e per questo bisogna abituare il bambino a pronunciarlo correttamente; il latino invece, è utile solamente per il gentleman, perchè probabilmente i bambini delle altre classi, una volta finito di studiarlo, non lo utilizzerebbero più. 
6. Al tempo, l'educazione dei ceti popolari avveniva sempre tramite le scuole, nonostante non venissero insegnate la contabilità, la calligrafia e i requisiti necessari per l'industria e per il commercio. 

PSICOLOGIA

L'INFLUENZA SOCIALE, LA "BANALITA' DEL MALE" E IL COMPORTAMENTO MALVAGIO CONFORMISMO E CONSENSO SOCIALE NELLA TEORIA DI ...